Perché funziona la pubblicità
Adesso spiegherò, attraverso degli esempi concreti il perché di
certe immagini che riteniamo logiche nella vita di tutti i giorni. Immagini che
in realtà non hanno logica con il prodotto in sé, ma che funzionano in modo
efficace.
Patatine fritte e salatini
Un uomo deve organizzare la festa di compleanno di suo figlio. Si
ritroverà 20 bambini di 8 anni dentro casa ed è automaticamente invaso da un
pensiero “ho paura di non riuscire a farli divertire, di non avere sufficiente
allegria dentro per fare la festa“.
Quindi va al supermercato e nella corsia delle patatine fritte trova
la risposta alla sua paura.
Immagine: la risposta alla paura è
“Festa”, allegria, carnevale.
Colore rosso, giallo, arancione. Divertimento, energia,
spensieratezza. Quindi, quando vede l’immagine della festa si sente sollevato
dal problema e compra quelle patatine fritte. Più sono di festa e più sembrano
di qualità.
Biancheria intima (femminile)
Una donna si sente ignorata dall’uomo con cui ha una relazione. Ha
bisogno di essere desiderata, venerata. Quindi le viene in mente di comperarsi
un completo di biancheria intima.
Immagine: va in negozio per cercare la
biancheria e quello che trova sono immagini di donne che sono “venerate,
desiderate” in modo diverso (per ogni brand). Venerate con classe
(Intimissimi), venerate con naturalità (frutta fresca), venerata perché
stuzzicante (peperoncino).
Abbinata alla biancheria intima, nelle confezioni o nei negozi di
dov’è commercializzata, tutto è venerazione della femminilità.
Si tratta di un prodotto e di una risposta creati solo per la donna,
un uomo rimane comunque esterno e indifferente a tutto questo.
Queste immagini, però, devono stare vicino, attaccate agl’indumenti,
ma non sugli indumenti, perché devono essere buttate via prima di entrare
dentro i loro armadi.
Biancheria intima (maschile)
Quando un uomo prende della biancheria intima, di solito lo fa per
dovere o per necessità. Il pensiero è uno, vuole essere potente, attraente e
anonimo. Cioè il massimo del desiderio per un uomo. Riuscire a fare sesso per
poi diventare anonimo, libero, non condizionato.
Immagine: va in negozio per cercare la
biancheria e quello che trova sono immagini di uomini, potenti, attraenti ma
senza volto, anonimi. Esattamente come il desiderio che hanno. Sesso
meraviglioso, ma rimanere anonimi.
Non sono una buona idea i testimonial della biancheria intima
maschile come attori o un personaggi conosciuti, perché metterebbe in evidenza
la possibilità di essere riconosciuto. Nel limite si possono vedere personaggi
sportivi (potenti), ma mai uomini responsabili.
Occhiali da sole
Una persona ha paura di trovarsi davanti al mondo. Non sa come
affrontare lo sguardo delle persone, ha paura, sente il bisogno di essere
protetto, di sentirsi al sicuro. Quindi va a comperare degli occhiali da sole.
Immagine: Insieme agli occhiali da sole
trova abbinata l’immagine dei poliziotti. Di persone “autoritarie” che mettono
soggezione. Una delle marche di occhiali da sole più famose, proponeva la
collezione “The police”.
Vino
Un uomo vuole invitare degli amici a cena. Ha bisogno di compagnia,
di amicizia, di tranquillità e in quella cena il desiderio è uno “fermare il
tempo” per stare in pace con i suoi amici.
Quindi la prima cosa è il cibo, poi decide di acquistare un buon
vino.
Immagine: In qualsiasi luogo dove va a
cercare vino trova immagini tradizionali, antiche, eterne. Il castello, la
tenuta, la rocca, il fortino.
Vini invecchiati: riferimento alla storia, al passato, all’antico.
Quindi ritrova la risposta al suo problema, fermare il tempo.
Gli aggettivi di queste immagini possono essere verso la natura, la
nobiltà o la storia (battaglie, eventi storici, incontri), ma il risultato è
sempre fermare il tempo.
Succhi di frutta
Quando le persone hanno bisogno di energia, di forza, di vitalità,
allora pensano ai succhi di frutta.
Immagine: colori vivi, energici, forti.
Vitalità energia, colori strillanti.
Dentifricio
Il dentifricio è sempre abbinato all’alitosi, all’alito cattivo che
è tipico di una persona che sta male e che non riesce a digerire bene. Il
collegamento logico è malattia.
Immagine: L’immagine legata ai dentifrici
è sanità, pulizia, tutto è lucido e brillante. Colori puliti: bianco, celeste,
blu. Brillare, illuminare, abbagliare. Vicino ai dentifrici non deve esserci
mai nulla che sia di colore marrone, seppia o il peggiore di tutti i colori: il
giallo.
Quindi, al problema malattia, la risposta è sanità.
Detersivi (piatti)
Il problema fondamentale di una persona che deve lavare i piatti è
uno, fastidio, noia, arrabbiatura. Si tratta di un lavoro che non dà nessun
tipo di soddisfazione né piacere. Un lavoro che nessuno vorrebbe fare.
Immagine: colori radioattivi, acidi.
Spietati contro lo sporco, assassini, disintegratori contro i grassi,
micidiali, eliminatori.
Detersivi (lavastoviglie)
IL problema non è più la rabbia o il fastidio di dover fare qualcosa
che non lascia nessuna gloria. Il problema è “lo farà bene? Laverà bene i
piatti questa macchina? Sarà efficiente?”.
Immagine: Brillantezza insuperabile,
pulizia imbattibile, efficienza assoluta, pulito e anche disinfettato,
sterilizzato.
Detersivi (lavatrice)
Il primo pensiero davanti ai vestiti sporchi è la puzza. Il sudore,
l’umidità, la muffa, l’oscurità e i luoghi nascosti e, ancora una volta, la
“malattia”.
Immagine: Immagini di sole, aria aperta,
cieli, libertà, aria, luce. Sanità, disinfezione, freschezza.
Detersivi (pavimento-bagni)
Il desiderio più comune è “voglio che lo faccia un altro”. Non può
farlo una macchina, ma non voglio farlo io.
Immagine: Il genio del pulito, un
personaggio che fa per te, che pulisce al posto tuo e tutto splende. Di solito
è un uomo il personaggio (perché è ciò che vorrebbe la donna che deve farlo).
Ecco il collegamento che mi mancava per capire il perché delle scelte assurde di certe pubblicità.
RispondiEliminaMarco
Non sono sempre assurde, solo quando vengono fatte per persone che pensano diverso da noi.
EliminaGustavo
Può darsi che oggi la questione sia soltanto di marketing, ma in passato sono stati gli italiani ad insegnare al mondo come si fanno i motori, è normale che i bolidi migliori siano italiani.
RispondiEliminaMario
Si, è normale ma anche i tedeschi sanno fare i motori, come pure i Giapponesi, ma le supercar rimangono sempre le italiane. Che sia vero o falso, il mito è sempre quello.
EliminaGustavo
Ho capito una cosa. Di pubblicità non capivo nulla, ed ero convinto di capire ogni cosa.
RispondiEliminaHo avuto la tua identica sensazione Anonimo, ero convinto di essere quasi un esperto invece mi rendo conto che non capivo un kaiser. La prova più schiacciante è quella della campagna Mercedes. Mi sono andato a guardare tutte le campagna nel mondo e posso dire che il discorso è matematico, viene rispettato in modo matematico.
RispondiEliminaCristiano
Si, veramente quando una ditta come la mercedes si occupa di pubblicità rispetta la meccanica del marketing in modo maniacale.
EliminaNessuno come loro, una scelta veramente molto coraggiosa.
Gustavo