La vera colpa del marketing


Mi ritornano in mente le sagge parole di Madre Teresa che nel difendere una prostituta diceva “Chi è più colpevole? Lei che pecca per la paga o lui che paga per peccare?”

Le colpe del marketing
Il marketing utilizza le nostre paure, le nostre debolezze per gestire le scelte dei nostri acquisti. Questo è vero, ma è altrettanto vero che difficilmente lo fa utilizzando una pistola per costringerci.
Se il dirigente di un’azienda deve scendere a mille compromessi con tutti per mantenerla, deve fare porcate a livello politico, fare cose che lo fanno vergognare, è normale arrivare a un grado di saturazione dove ciò che si cerca è la pazzia. Se tu cerchi pazzia e quando cerchi quello pensi a una supercar è anche normale che chi le fabbrica metta nello stemma un toro, un cavallo rampante o un tridente.
Se si capisce che la cosa che porta meglio è associare quest’immagine al popolo italiano si fa. Se la ditta è tedesca, ma le macchine hanno il nome in spagnolo, uguale. Se la ditta è italiana, ma utilizza i nomi in spagnolo pure.
In questo gioco non esiste la ragione, la giustizia o l’etica. Esiste solo la capacità di dare a una persona quello che desidera e, dal momento che la maggior parte delle volte si tratta di una sensazione, una sensazione è ciò che si abbina al prodotto.


La nostra innocenza
Non è di certo colpa nostra se sentiamo che nessuno ci ascolta. Non è colpa nostra se ci sentiamo brutti, sfigati, vecchi, giovani, piccoli, deboli, incapaci, senza talento e senza ricchezza.
Non è colpa nostra se pensiamo di non essere abbastanza divertenti per la festa di nostro figlio o di non essere abbastanza giovani davanti ai compagni di scuola dei nostri figli.
Ci sentiamo vecchi davanti ai giovani e troppo carichi di responsabilità davanti ai vecchi. Invidiamo la spensieratezza di un giovane (i giovani hanno più pensieri di chiunque altro) e invidiamo la tranquillità degli anziani.
Vediamo solo i problemi in ogni fase della nostra vita e i benefici di tutte le altre età. Ogni persona che parla, sembra farlo dal momento peggiore della sua vita, dall’età peggiore di tutta la vita. Il passato è stato sempre meglio e il futuro sarà sempre peggio. I vecchi ,però, “quelli si che stanno bene”.

Stanno bene oggi e sono stati bene anche ieri. Sempre bene e noi poveri sfigati viviamo sempre nel momento peggiore, quello di oggi.
Ritornando alle parole di Madre Teresa, possiamo dire che è vero, il marketing ha la colpa di sfruttare la nostra stupidità. Ma lo fa per vendere, in cambio di denaro. Noi siamo stupidi gratuitamente, anzi, paghiamo pure per essere stupidi e siamo felicissimi di poterlo fare.
Il vero combustibile che fa muovere la macchina del marketing è la stupidità umana e nel vedere la risorsa che ha a disposizione, mi viene da pensare che conquisterà l’intero universo.
E’ solo una questione di tempo, solo quello, perché la risorsa è infinita, di questo sono certo, perché anche io insieme a te, ne siamo parte.

2 commenti:

  1. So che tu sei Argentino Gus, perché non hai fatto la versione in spagnolo? Non dovevi fare prima quella? Ti sei scordato quale è la tua terra? Quale sia la tua lingua? Ci sono dei doveri verso le tue origini che tu non rispetti, non mi sembra corretto verso una nazione che ti ha dato un’università gratuita.
    Javier Vieytes

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    1. Quella nazione che dici tu mi ha dato tante altre cose in più di una università gratuita. Le mie origini le rispetto, ma questo libro è parte della storia che ho avuto dopo che ho lasciato l'argentina.
      Si tratta di un tema che non mi appassiona Javier, mi dispiace.

      Gustavo

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