Vi ricordate quale era il mezzo
per giudicare la classe di una persona 30 anni fa? Fondamentalmente il modo di
giudicarla passava per due parametri: il gusto nel vestirsi e il gusto nelle
cose che arredavano la casa.
In base al modo in cui una
persona combinava i colori si stabiliva se aveva classe o meno.
I mobili della casa dovevano
avere un certo stile coerente altrimenti la persona “non aveva gusto”.
Io me lo ricordo bene, si
trattava di un attacco diretto “Quella cravatta con quel vestito è un pugno in
un occhio…”
Una persona che di mestiere fa il pubblicitario, ovviamente, ha
sempre sotto controllo le armonie cromatiche. Ma un ingegnere di certo no e
quando queste persone si dovevano vestire andavano in panico totale perché
venivano massacrate dagli altri.
Nella scelta dei mobili o degli oggetti per la casa, la stessa
identica cosa, le persone coi soldi facevano scegliere addirittura agli
architetti l’arredamento per non ritrovarsi sotto gli attacchi di tutti.
Per fortuna quel qualcuno che tutto vede e tutto sente ha portato
una risposta al nostro problema per gestirlo in modo democratico.
Praticamente ci tolgono la possibilità di scegliere cose sbagliate,
mettendoci sotto le mani solo cose che si abbinano meravigliosamente insieme.
Nel cambiare, le cose cambiano tutte insieme, cambia tutta l’armonia cromatica
insieme, e si passa dal blu – celeste – turchese – bianco al Rosso – marrone –
giallo; ma in ogni momento in cui comperiamo vestiti, le scelte che abbiamo a
disposizione sono comunque solo quelle giuste.
OVS
Se fate caso, questi grandi magazzini si riempiono di capi di tutti
i tipi che mantengono delle armonie cromatiche in generale; cioè qualsiasi cosa
tu compri, alternando tra vari reparti, si combina bene con il resto.
Praticamente non hai la possibilità di sbagliare, puoi scegliere
liberamente nello stesso negozio diversi indumenti e l’armonia cromatica è
sempre corretta.
Ovviamente quando la tonalità di base cambia, è il tutto a cambiare
insieme. Il negozio propone 10 manichini diversi, vestiti completamente ma si
può tranquillamente scambiare i vestiti da un manichino all’altro senza creare
combinazioni sbagliate, perché le cromia ha sempre la stessa base.
All’improvviso, l’unica scelta che abbiamo è quella di combinare
bene i colori e, di conseguenza, la capacità di combinare bene i vestiti è
qualcosa che ha perso il valore.
Ikea
La stessa identica meccanica è quella che utilizza Ikea con i
mobili, crea uno stile “moderno” semplice con delle scelte di design di oggetti
progettati ad hoc per essere combinati tra di loro senza creare problemi.
Non c’è posto né per gli stili né per le esagerazioni di tendenza.
Qualsiasi divano si abbina benissimo a qualsiasi tavolo, a qualsiasi cucina e a
qualsiasi soggiorno.
Gli articoli d’arredo non si ancorano a nessuno stile riconosciuto,
le cose sono semplici e non ci sono né classico né moderno né rustico, solo
oggetti da design che si possono abbinare in qualsiasi modo senza creare
contrasti.
All’improvviso abbiamo il gusto per arredare casa, scegliendo ciò
che vogliamo all’interno della gamma Ikea. Di conseguenza tutta quella
gerarchia che derivava dalla scelta dei mobili, si estingue.
Noi siamo sempre dei bifolchi, ma i vestiti e la casa sono veramente
carini.
Senza offendere nessuno, dal mio punto di vista qui ci sono tante segue mentali che appartengono di certo al mestiere di pubblicitario e di venditore di marketing.
RispondiEliminaLe seghe mentali sono ovviamente necessarie, altrimenti non si arriva a capire nulla. In ogni caso le risposte che trovi qui e nel libro si trovano difficilmente da tante altre parti.
EliminaEro convinto che il marketing si dovesse occupare di trovare il modo di vendere cose inutili a prezzi gonfiati, la filosofia che questo libro propone è fondamentalmente diversa, ma comunque rimane il fatto di proporre degli strumenti, che possono essere utilizzati bene o male.
RispondiEliminaE' quello che ho risposto nell'altra pagina, si tratta di quello. Purtroppo bisogna riconoscere che le ditte si ricordano di chiamare gli esperti di marketing dopo che hanno avuto un fallimento e non sanno cosa fare con un prodotto.
EliminaIn una certa percentuale, è vero che il marketing si occupa di vendere cose inutili, è vero anche questo.
Ciao, una domanda, questo tipo, Juan José Martinez, è esistito veramente. Esisteva veramente un genio che è riuscito a codificare tutte queste cose? O si tratta di tanti esperti di marketing radunati in un solo volume?
RispondiEliminaMarco
Juan José Martinez è esistito veramente, abitava a Miami, in un appartamento che condivideva con altri 5 ragazzi.
EliminaGustavo
Mi dispiace di questo. Avrei preferito che fosse un personaggio inventato. Mi dispiace che le brave persone muoiano in quei modi.
RispondiEliminaMarco.