I tumori del marketing



Esistono “luoghi” che vengono definiti i tumori del marketing e sono i luoghi dove le persone riescono a stare senza consumare. Contro questi luoghi le multinazionali fanno vere guerre nelle quali utilizzano i mezzi che la pubblicità ha messo nelle loro mani.

I fumatori
Anche se in un primo momento il marketing cavalcò alla grande questo prodotto, ad un certo punto della storia si è accorto che un fumatore era un pessimo cliente per tantissime cose.
Un vero fumatore utilizza la nicotina per tranquillizzarsi e questa tranquillità lo porta al fatto di non cercare altro che non siano le sigarette.
Praticamente non sente gli odori, i sapori, mangia qualsiasi cosa nell’attesa della sigaretta dopo il pasto. I desideri, i sogni, la tristezza, la frustrazione, l’eccitazione, la paura, tutte le sensazioni che spingono le persone ad acquistare cose, si placano con le sigarette.
Un uomo che smette di fumare, invece, diventa un consumatore meraviglioso, perché tutte le sensazioni ritornano a chiedere la rivincita per il tempo a loro sottratto.
E’ normale che i fumatori siano perseguitati dalla legge come delinquenti, ma per qualche motivo, i mezzi di trasporto a combustione, no.

Gli obesi
Nello stesso modo, un obeso è un cancro sociale. Non comprano vestiti e, siccome non sono un numero sufficiente per creare profitto, tante fasce del mercato decidono di ignorarli.
I vestiti, le macchine, i divertimenti, le catene di fastfood, il mercato dello sport, le biciclette, il mercato del turismo, tutto va completamente in aria perché queste persone amano mangiare un po’ di più di ciò che mangia una persona normale e il più delle volte lo fanno mangiando cose genuine quindi non elaborate (che danno poco guadagno alle imprese) invece di consumare cose che non alimentano o non nutrono.
Un obeso a dieta invece, diventa il campione mondiale dei consumatori, perché costretto a comperare cose che ingerisce e non alimentano.
Nel mondo di oggi, il 90% delle persone è convinta che una persona grassa sia meno in salute di una secca. Quando la realtà delle statistiche la maggior parte delle volte conferma il contrario.

Gli Artisti
Un musicista, un pittore, uno scrittore, uno scultore sono persone che, mentre creano, non consumano articoli.
Sono cancri del mercato e, quindi, devono essere neutralizzati come malattie impedendo loro di diffondere ciò che fanno e soprattutto la vita che fanno.
E’ necessario sminuire i risultati che ottengono dando voce e decibel alla stupidità di massa. Fornire luoghi, trasmissioni e stampa alla stupidità, alla volgarità, dando voce alla ricerca del grottesco, dell’improvvisare e del ridicolo.
La ricerca artistica dà una tale gioia alle persone che possono fare a meno di mangiare o anche di dormire. Immaginiamoci se si ricordano della voglia di andare al cinema o al ristorante o a fare un’assicurazione per la vita. Loro, la vita se la stanno godendo.
Gli artisti, quindi, vengono devastati in un modo o nell’altro.
Se arrivano al successo, vengono privati della loro vita e buttati dentro la voragine del mondo dello spettacolo: tour, esposizioni, interviste, convegni, date di consegna per i lavori e tenori di vita che nessuno riesce a mantenere se non diventando schiavo di questo sistema.
Se non arrivano al successo, vengono classificati come inutili o falliti, costretti a fare la fame per mantenere il loro passatempo, dentro una società che fornisce miliardi di intrattenimenti diversi per chi non vuole pensare o non vuole sforzarsi.
Dopo aver finito di fare un disegno, una scultura, una poesia o un racconto, la sensazione che rimane è una sensazione di pace, di tranquillità, la stessa tranquillità che rimane nell’aria quando si placa una tempesta.
Purtroppo la creazione artistica non ha bisogno di talento, il talento è qualcosa che la maggior parte delle persone possiede, la creazione artistica ha bisogno fondamentalmente di tre cose: tempo, solitudine e silenzio.
Quindi sono queste le cose che il marketing mira a toglierci. Per riuscirci utilizza tutti i mezzi che ha a disposizione riempiendo di immagini, suoni, rumori  e velocità tutti i luoghi della la nostra giornata.
Si lavora sempre di più per fornire ai clienti la dinamica del “Paga e scarica” “Paga e vedi” “Paga e prendi”. Questo però è il modo migliore di uccidere l’arte perché se non ti concedi il tempo nel silenzio e immerso nella calma, creare qualsiasi cosa diventa impossibile.
Dopo una creazione artistica la sensazione che rimane è quella di pace, dopo che hai giocato 1 ora con il nintendo wii la sensazione che rimane è quella giusta per schizzare in orbita.
Dentro la pace è difficile venderti qualsiasi cosa, dentro l’eccitazione che ti lasciano i giochi elettronici sono utili anche gli psicofarmaci.

La carta e la matita
Qui signori siamo molto vicini alla cosa più pericolosa che un essere umano può fare verso l’universo delle multinazionali. L’investimento che il mercato fa per evitare che le persone si mettano a disegnare con carta e penna o matita è difficilmente calcolabile in soldi.
Una persona che davanti ad un problema si mette con carta e penna a disegnare o a progettare una soluzione è un vero terrorista sociale per il marketing delle multinazionali.
In realtà sembra tutto il contrario, ma quando qualcuno spende così tanti soldi per frustrare le persone nel disegno, un perché di certo c’è, anche se non si capisce immediatamente.
Una persona che disegna su un foglio con una matita è completamente al di fuori di ogni tipo di controllo sociale e la prima cosa che chiunque ti dice di questo è “nascondilo, altrimenti te lo rubano!!!!!”.
Il problema è che tu puoi fare veramente qualsiasi cosa con quella matita, potresti inventare un attrezzo utile alla società che fa fallire un mercato miliardario, puoi scrivere canzoni, poesie, lettere. Scoprire che hai del talento o che non hai talento e nessuno può controllarlo.
Le multinazionali vogliono il controllo, ed è per quello che ti mettono a disposizione programmi di disegno, modellatori 3D, programmi d’illustrazione, programmi che trasformano le foto in disegni.
Esiste un modo molto efficace per frustrare una persona ed è questo: Tu chiedi a una persona di fare un disegno “libero senza modello”. Per essere più chiaro devi dare carta e penna a una persona e chiederle di disegnare qualcosa che non è lì nella stanza.
La persona va in panico e tu dici “scegli tu, puoi fare qualsiasi cosa, quello che vuoi”. Lì si presentano due alternative: la prima è quella delle persone normali, che rimangono perplesse a guardare il foglio e dicono “io sono un disastro non mi viene in mente niente”. La seconda alternativa è quella del disegnatore, della persona che sa di saper disegnare e fa qualcosa che in passato ha già fatto.
Il segreto è uno: non si tratta di scegliere, ma di avere davanti l’oggetto che si disegna per riprodurlo. Dopo diverse volte che si riproduce un oggetto si ha la capacità di disegnarlo, senza vederlo; ma prima bisogna imparare come è, solo poi si può prescindere dell’oggetto.
Con il sistema “oggi disegno libero” vengono frustrati il 90% delle persone di questo mondo, nella fascia d’età che va dai 7 al 12 anni.
Disegnare, ovviamente, è un modo per far riposare la parte sinistra del cervello e, quindi, facendo questo si va ad intaccare lo stesso spazio nel quale ti vengono venduti tutti i tipi di intrattenimento: videogiochi, cinema, Tv, sport, persino i libri.
Io ho scritto un libro che dimostra quanto sia facile e stupido disegnare e lo dimostra in soli 20 minuti.


Ma tornando al marketing, chiunque abbia mai avuto davanti una persona che inventa cose, sa bene che quella persona non riesce a pensare senza disegnare e che lo fa continuamente, perché invece di creare sensi di frustrazione il disegno gli dà un gran piacere.

7 commenti:

  1. Credevo di aver letto tutti gli autori e tutte le diverse opinioni che riguardano il marketing. Guerriglia, virus, ecc. Quello che viene proposto in questo libro è fondamentalmente diverso, a quale scuola di marketing si appoggia? Non riesco a capire, lo stile è vicino a Kotler, ma diverso nell’essenza.
    Claudio N.

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    1. Non si appoggia a nessuna scuola, solo al modo di vedere il mondo di un tipo che lavorava come creativo per due delle più grandi agenzie di pubblicità del mondo. Una era la John Walter Thompson, e l'altra non sono riuscito a scoprirla.

      Gustavo

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  2. Mi è piaciuto tantissimo questa pagina, sono stato sempre convinto che la guerra alle sigarette fosse qualcosa di molto diverso alla lotta per la salute dell’uomo, adesso ho trovato conferma… Poi l’obesità, tutti che si preoccupano enormemente di tutto ciò che è grasso e nessuno che dice nulla riguardo i danni che si creano con le porcherie che si prendono per il fitness e il fisculturismo.
    Riccardo

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    1. Ti ringrazio per queste parole, ti mando un abbraccio.

      Gustavo

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  3. Leggendo il libro si capisce che negli USA il vero marketing non è quello che si studia all’università, ma quello che si vive per strada. Si capisce anche che il marketing è stato inventato da loro e che fino ad oggi rimangono gli imperatori del marketing a livello mondiale.
    Samuele N.

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    1. Agli Stati Uniti le cose vengono viste e studiate per quello che sono. Tanti pregiudizi non ci sono e tanti accorgimenti nemmeno. Si decide il più delle volte senza pensare alle conseguenze solo e soltanto al profitto.

      Gustavo

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  4. Sembra che io sia uno dei tumori del marketing. E sono contentissimo di esserlo. Sono un fumatore di quelli che non vogliono smettere.

    Gustavo

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