giovedì 21 marzo 2013

Perché odiamo il marketing?

Marketing e bassezza umana
Ogni volta che sentiamo la parola marketing proviamo un senso di disgusto, ogni persona onesta in questo mondo ha una sensazione di rifiuto. Di tutte le scienze della finanza, quella che fa più schifo alle persone è di certo il marketing.

Tutte le attività commerciali, anche quelle meno etiche, vengono sopportate dalla coscienza perché in qualche modo necessarie per la società, ma il marketing è quella parte del commercio che si ritiene essere la peggiore. In questo libro, si capirà il perché del buonsenso legato a questo pensiero e anche il perché della sua stupidità.


L’esperto di marketing
Università di Buenos Aires, 1988, durante una breve pausa, uno dei più grandi esperti di marketing degli Stati Uniti rispondeva alle domande degli studenti del corso di “Disegno grafico e pubblicità”.
I ragazzi attorno a lui, abbagliati dalla sua immagine di  “uomo di successo” e dai suoi modi (di uomo di mondo) internazionali, si sforzavano di controbattere in modo acuto ed educato le sue affermazioni.
«Non è così, nessuno può dire che fuma queste sigarette per il sapore o per l’odore…. Tu fumi “Marlboro” perché “Marlboro” è il numero uno del mondo, “Camel” perché rappresenta l’avventura, Merit perché è la pace della vita in barca, la tranquillità» poi alza la sigaretta e la mette in evidenza davanti a tutti, aspira il fumo e, mentre il fumo fuoriesce dalla bocca e dal naso, conclude «o perché sono l’equilibrio giusto tra sapore e nicotina».
«Philip Morris?» chiede un ragazzo alzando il suo pacchetto di sigarette e mettendosi in bocca una.
«Nobiltà, classe, sofisticazione».
«Ostia… significa che io sono una specie di nobile?» risponde giocoso il ragazzo mentre se ne accende una.
«No, significa che tu senti che quello è ciò che ti manca. Tu senti che la tua vita è grezza e senza classe, per quello t’intossichi i polmoni con la nobiltà delle Philip Morris di merda».
Il ragazzo incassa, e dopo un paio di secondi contrattacca «e allora lei ha l’equilibrio sbagliato?»
«Il marketing è la capacità di dire ciò che conviene, non è carino, non è simpatico, non è etico “E’ semplicemente, Marketing”. Ragazzi, che vi piaccia o meno è così. Io sono un esperto di Marketing e sono vestito in questo modo perché mi conviene. Se dico che ho 48 anni è solo perché mi conviene dire che ho 48 anni… altrimenti avrei parlato dei capelli che mi mancano o del colore della mia cravatta o di qualsiasi altra cosa di cui mi sarebbe convenuto parlare.
Se dico che la “Maionese” è fatta con “uova fresche di animali allevati a terra” è perché mi conviene dire questo, la realtà non c’entra nulla, può essere vero, può non essere vero, ma se io lo metto davanti all’etichetta significa che mi conviene dirlo.»
«Ma che lei ha 48 anni è vero… ho letto il suo libro…» dice ancora il ragazzo.
 
L’esperto esplode:
«Non c’entra. Con una delle agenzie di viaggi degli Stati Uniti abbiamo stabilito che il coordinatore che va a parlare con i ragazzi per organizzare i viaggi di fine corso deve avere sempre 19 anni, perché al di sopra di quell’età per un ragazzo di 15 o 17 anni appare vecchio e diffida. I cuccioli di leone dentro lo zoo hanno sempre 3 mesi, perché è l’età che più tenerezza crea nel pubblico…  il controllore dei supermercati deve essere nero, per far sentire “più bianco e con più classe” ogni cliente che entra. Le ragazze che stanno al banco nei Mac Donalds devono essere grasse, per non far sentire in colpa le persone che ordinano gli hamburger.
Gli animali dello zoo hanno il papà, la mamma, e i fratelli dentro lo zoo, sempre. Sono stati salvati dalle grinfie dei bracconieri o sono stati trovati in fin di vita e curati con amore.
I supermercati fanno raccolta per le popolazioni che muoiono di fame, le compagnie petrolifere si occupano di “proteggere e conservare il nostro meraviglioso pianeta in modo sano e naturale”.
E tutti, assolutamente tutti i miliardari di questo pianeta che fanno politica fanno anche beneficenza, tutti, nessuno escluso. Perché se tu hai bisogno di far credere alle persone che un mafioso farà del bene alla gente che non conta un cazzo, il modo migliore è far vedere che sostiene “chi vale meno di te” quindi i morti di fame, gli handicappati, gli orfani o i malati terminali
Il motivo è semplice e uno. Solo uno: ogni cretino, imbecille, rincoglionito di questo mondo sa benissimo che vale “un po’ più di loro” e allora dà il suo voto nella speranza di ricevere qualcosa “prima” di un altro che magari, non è in grado nemmeno di parlare.
«Signore… la stanno aspettando» dice con gentilezza uno dei docenti che organizzano la conferenza.
Lui finisce la sigaretta, e l’affonda nella sabbia del portacenere ma prima di andare si gira verso il ragazzo “Philip Morris” e dice «Io utilizzo tre tipi di psicofarmaci diversi, da più di 8 anni».

Il pensiero è uno. Tu sei una persona di merda, ti definisci tale, ti sforzi in tutti i modi immaginabili di essere peggio che puoi e in più, ti senti orgoglioso.
Vivi escogitando strategie e modi per far sì che le persone comprino cose che fanno male, o che sono completamente inutili, dicendo per vendere qualsiasi cosa, che sia inventata o meno, che sia vera o meno. E le dici a chiunque, tenendo conto che “quando parli coi morti di fame devi usare certe parole, e quando parli coi ricchi altre. Il tutto perché? Per i soldi, o meglio ancora, per avere potere.
Posso dire a sua discolpa, che ammetteva questo davanti a tutti, apertamente, senza giustificarsi in alcun modo. Per lui tutta la vita era utilità, non c’erano ideali, etica o giustizia. Solo e soltanto convenienza.
Se una cosa non serve per guadagnare, allora non serve a niente. Purtroppo questo è ciò che definisce al vero uomo di marketing. Ma non è colpa loro… è il mondo che richiede questo.


27 commenti:

  1. Ciao, un punto di vista interessante. E’ chiaro che la tua formazione è stata fatta negli Stati Uniti… ti sei scordato di dire che università hai fatto…

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    1. L'università l'ho fatta a Buenos Aires, ho vissuto un anno agli astati uniti, nel 1991. Non ho fatto alcuna università.

      Gustavo

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  2. La base è pubblicitaria, ma la meccanica è impregnata di “Jacques Lacan” sembra uno studio della pubblicità da uno che in realtà ha studiato psicologia. Non capisco bene se si tratta di vera pubblicità o di falsa psicologia. Qualcosa mi lascia nella testa dei pensieri strani.

    Cristiano

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    1. Mi dispiace per i tuoi pensieri, io ho studiato pubblicità e disegno grafico. Di psicologia solo quello che si studia all'università. Conosco Lacan, come Freud a livello personale non professionale.

      Gustavo

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  3. Hey Gus…. E’ stato allucinante… esame di marketing all’università… ho tirato fuori gli esempi del libro. Le ho usate come fossero trovate mie personali. Sono rimasti di merda… si guardavano tra loro cerando un riscontro che non trovavano. Sono rimasti di merda. Prima o poi arriveranno al blog e al libro, è normale, ma nel momento gli ho lasciato senza parole… sembravano imbecilli… che piacere enorme… poi non eravamo da soli, c’era il direttore quindi non sapevano come cazzo difendersi. Anche lui si è avvicinato per chiedere la meccanica di vendita dell’intimo femminile.
    Ti devo un favore enorme Gus, sono uscito mentre pensavo, riuscirò a passare attraverso quella porta.
    Ne sono certo, voglio occuparmi di questo, voglio occuparmi di marketing, di questo tipo di marketing. Quello è quello che farò nella mia vita.
    Sergio

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    1. Strano che non ti abbiano attaccato apertamente dicendo che dicevi un sacco di cazzate. Poteva succedere quello, mi pare che tu abbia rischiato tanto.
      Gustavo

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    2. Perché gli ho colto di sorpresa, prima ho attaccato con le bevande, e in un minuto ho descritto le tecniche della coca-cola, il vino, la birra, il whisky. Poi ho saltato ai detersivi sono rimasti un po' dispersi cercando di seguirmi, ma non ci riuscivano. Più si sforzavano e più velocemente cambiavo tema io. Ho fatto scacco matto con la Mercedes e i diversi problemi che ha in tutto il mondo. Ho finito con l'Italia e le supercar... quante volte i loro occhi puntavano a in alto a sinistra (cercando di ricordare gli esempi che segnalavo io).

      Sergio

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  4. Una volta nella vita che condivido ogni cosa che vedo scritta riguardo il marketing. Meraviglioso libro, ti faccio i miei complimenti Gus, sei stato un grande a condividere queste conoscenze.

    Claudio

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    1. In realtà il libro è in vendita, non è che si può parlare di condivisione.

      Gustavo

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  5. Esiste la versione cartacea di questo libro? Non sopporto leggere i libri sullo schermo ma non riesco a trovare una libreria online che venda la versione stampata.

    Marcello

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    1. No, non esiste, e poi non sarebbe semplice il collegamento alle pubblicità su youtube.

      Gustavo

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  6. Bellissimo libro Gus. La prima volta che vedo che uno dei nostri riesce a fare un libro che lascia indietro a tutti quelli che raccontano il marketing dopo che le strategie non servono più a niente.
    Tu non spieghi quello che è stato fatto, ma il perché. Quindi ciò che si legge non è importante, ma diventa importante perché è stato fatto.
    Non le azioni ma il perché delle azioni. Meraviglioso, realmente meraviglioso, un latino che spiega il marketing mille volte meglio di chi l’ha creato.
    Federico

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    1. Vedo che tu sei uno dei pochi che ha capito veramente il senso di questo libro. E' esattamente quello che avevo in mente quando l'ho scritto.
      Gustavo

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  7. Infatti come dice Federico, è quello che sorprende. Prima di acquistare il libro ero convinto che mi sarei trovato davanti a montagne di statistiche e formule matematiche complicatissime.
    Leggendolo sono arrivato alla fine pensando “E quando arrivano le cose che non capisco?”. Tutto potevo immaginare tranne che il marketing era così intimamente legato all’umanità che c’è nell’uomo e non alla matematica.
    Enrico

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    1. Enrico, il vero marketing dal mio punto di vista è questo. Quelli che fanno le statistiche sulle vendite non vanno altro che contare le vendite. Comunque loro sono convinto che di fare marketing per fare un lavoro che non è diverso da fare il magazziniere.
      Gustavo

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  8. Ho sempre pensato che una persona come me era un tumore per gli uomini del marketing. Ma mi rendo conto con quanta precisione questi stronzi hanno catalogato anche me… brutti disonesti bastardi…
    Io che credevo di essere un vero alternativo, uno che andava sempre controtendenza e invece eccoli, pronti a vendermi tutto quello che scelgo io per andare contro il mercato.
    Sono solo un cliente diverso, ed ero convinto di essere un non cliente.
    Roberto

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    1. Siamo tutti consumatori, sia quelli che comprano honda sia quelli che comprano Haley. Purtroppo anche quelli che non comprano motociclette. Ognuno di noi compra qualcosa.

      Massimo

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  9. Ho sentito delle voci che parlano di un’idea Gus… dicono che sei riuscito ad inventare un rasoio. Una nuova cartuccia come quelle che ci sono in commercio oggi, che rade meglio e che dura un anno di rasature giornaliere.
    Ti faccio i complimenti, ma nel farteli ti lancio in qualche modo una sfida…. si tratta di un bene incredibile per l’ecologia e per l’economia del pianeta, un rasoio che dura un anno… ma qui si vedrà di che pasta sei veramente fatto tu.
    Farai produrre un rasoio che metterà in ginocchio i colossi? Arriverà a noi un prodotto che eviterà di buttare 200 milioni di rasoi all’anno in Italia? O venderai questo brevetto alla G…..e che lo seppellirà per sempre dentro un cassetto?
    Il mercato ha le sue regole… con la Miopia ci sei riuscito, con l’ernia pure, ma non c’era questo problema, adesso cosa farai Gus? Fin dove arriva la tua etica impeccabile?
    Mauro B.

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    1. Ciao Mauro, è vero, abbiamo in mano quell’idea, ma nessuno che sia disposta a produrla. Riguardo ai colossi, non so che dire. Rifiutare l’offerta per tenermi un brevetto che nessuno produrrà mai?
      Con i soldi che si prendono si possono fare cose molto più grandi di un rasoio che dura un anno.
      Gustavo

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    2. Quindi hai già deciso di vendere?
      Mauro

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    3. Vorrei dirti di no, ma anche se non sembra vero non trovo una ditta in italia che voglia produrre una cartuccia per radersi del costo al pubblico di 2 euro, compatibile con il manico Gillette, che rade meglio e rade benissimo per 12 mesi.
      Gustavo

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    4. Quindi è vero. Hai in tasca il rasoio che supera i migliori in commercio, che dura un anno con un costo di 0.50 €?
      Mauro

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    5. Si, l’abbiamo scoperto 2 anni fa e l’abbiamo testato in 6 per più di un anno, è una meraviglia, ma non riusciamo a proteggere l’idea con un brevetto e quindi non riusciamo a metterlo in produzione.
      Gustavo

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    6. Si, l’abbiamo scoperto 2 anni fa e l’abbiamo testato in 6 per più di un anno, è una meraviglia, ma non riusciamo a proteggere l’idea con un brevetto e quindi non riusciamo a metterlo in produzione.
      Gustavo

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    7. No, si chiamerà “Feeling”. Se si riesce a produrre.
      Gustavo

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  10. Gustavo perché non fai uno studio di marketing su questo telefono? Nokia Lumia 1020 - 32 GB in offerta a 95 euro?
    Carlo

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    1. Cosa c'entra l'offerta? Carlo, credo che tu non hai capito granché del marketing. Come posso fare uno studio di un singolo telefono? Caso mai posso fare uno studio degli smartphone? Non capisco la proposta pero? Fosse l'iphone che è stato il primo sarebbe stato più coerente.
      Comunque per il momento non è in fase di studio la telefonia.

      Gustavo

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